        Quando si pensa agli spot pubblicitari, la prima associazione che balena alla mente &egrave;: belle auto e belle donne. Un binomio che s&igrave; funziona, ma anche se applicato agli uomini, per giunta di una certa caratura. Lo sapeva bene Peugeot nel 1994, quando usa come testimonial del suo celebre sport TV&nbsp; la leggenda del blues Ray Charles, il quale, sulle note della sua celeberrima &ldquo;Georgia on my mind&rdquo;, si diverte a guidare la Peugeot 306 Cabriolet sul lago salato di Bonneville.  Lo spot Ad oggi, questo resta uno degli spot pubblicitari pi&ugrave; memorabili e originali, sia perch&eacute; l'icona del blues era ipovedente, sia perch&eacute; l'espressione di Ray incarnava davvero molto bene il piacere della sua esperienza di guida che non &egrave; stato nemmeno necessario aggiungere la voce fuori campo. Ray Charles dichiarer&agrave; in seguito di essersi divertito moltissimo, dato che gli era stato permesso di guidare per tutto il tempo che voleva. Ma non solo: pochi sanno che Ray Charles, per il quale l'impossibile non era altro che una sfida, di tanto in tanto pilotava un aereo Cessna, con l'assistenza del pilota principale Tom McGarrity e del radar sonoro. Da quel momento sono passati ben 30 anni. La Peugeot 306 Cabriolet, protagonista insieme a Ray Charles, &egrave; oggi una delle &ldquo;nuove&rdquo; storiche pi&ugrave; apprezzate sul mercato. La prima versione, disponibile dal febbraio 1994, dispone di motore a benzina di 1800cc o 2000cc, il cambio &egrave; meccanico a 5 marce oppure automatico. Interessante la scelta della capote in tela con comando elettrico che scompare dietro a un coperchio a filo carrozzeria, conferendo cos&igrave; slancio alla vettura aperta. Un bel colore metallizzato con interni in pelle, magari chiari, la rendono poi accattivante e preziosa. Merito di Pininfarina che non solo disegna il congegno, ma lo realizza nei suoi stabilimenti: tra il 1993 e il 2002 ne verranno prodotte circa 78.000 unit&agrave;, un numero importante per l&rsquo;epoca in considerata la tipologia del veicolo. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

La pubblicit&agrave; ebbe un grande successo, sia per l'icona scelta come testimonial, sia perch&eacute; l'artista trasmetteva tutto il piacere di stare a bordo dell'auto tanto da non richiedere l'uso della voce fuori campo

Lo spot Peugeot con Ray Charles sulla 306 Cabriolet compie 30 anni

        Una giuria d&rsquo;eccezione e dai cognomi altisonanti, Giugiaro, Giolito, Stola tra gli altri, una locandina che &egrave; un&rsquo;opera d&rsquo;arte, disegnata dal grande artista Ugo Nespolo, una nuova brand identity firmata da Italdesign, una partecipazione fantastica, con la corsa all&rsquo;iscrizione di modelli storici veri e propri manifesti della storia e della bellezza dell&rsquo;automobile. Dopo il successo delle due precedenti edizioni, torna il Festival Car di Revigliasco, perla tra le pi&ugrave; ambite e riservate localit&agrave; della pregiata collina che &ldquo;protegge e accompagna&rdquo; Torino, in programma il 29 settembre. Il Concorso di Bellezza ha avuto una sorprendente consacrazione lo scorso anno al punto da essere ribattezzato la &ldquo;Pebble Beach&rdquo; italiana (non ci sar&agrave; il mare, ma il Po resta pur sempre nobilt&agrave; del nostro Paese). La rassegna di bellezze storiche avr&agrave; un numero chiuso, un centinaio di vetture iscritte, in sfilata dal Castello di Moncalieri per offrire un serpentone sulle strade della collina prima di arrivare a Revigliasco dove saranno in corsa per il premio finale e per le varie sezioni, ideate con il supporto di partner come Michelin, Bosch, GFG Stola, Arexons, Italdesign, Alcantara, e con il patrocinio di ASI (Automobil Club Storico Italiano), Comune di Moncalieri, Pro Loco Revigliasco e Pro Loco d&rsquo;Italia. Inoltre, la partecipazione di Stellantis Heritage e Mauto (Museo dell&rsquo;Auto Torino) con modelli indimenticabili.  Auto d'epoca: modelli leggendari e soprattutto costosi Nespolo celebra Maserati Sullo sfondo c&rsquo;&egrave; l&rsquo;erta di Revigliasco, sulla strada collinare spicca una Maserati 200S: &egrave; il tributo artistico disegnato con la consueta maestria e forza dei colori da Ugo Nespolo, uno degli artisti italiani contemporanei di maggior spicco nel panorama internazionale. La vettura &egrave; il ritratto di un modello reale e circolante, conservato nella collezione di Alfredo Stola, e vuole celebrare i 110 anni del marchio del Tridente. Una vera opera d&rsquo;arte. Italdesign ha invece ideato un logotipo evocativo ispirato al futurismo, in grado &ldquo;di catturare l&rsquo;anima della fervente attitudine verso il futuro e l&rsquo;innovazione di quell&rsquo;epoca, riproponendola in forma attualizzata&rdquo;. I premi Oltre al Best in Show, trofeo disegnato da Giugiaro Architettura con dettagli di Alcantara, saranno assegnati premi alle categorie Rock, Pop, Senior e Top Class, oltre alla categoria speciale Maserati Tribute e a sorprese che Federico Ferrero di Autoappassionati annuncer&agrave; a ridosso dell&rsquo;evento.  4x4 d'epoca, la prima volta Altra grande novit&agrave;, da record. Per la prima volta si registra l&rsquo;apertura alla partecipazione di veicoli 4x4 d&rsquo;epoca, un unicum nel panorama dei concorsi di eleganza, con una categoria speciale e uno spazio espositivo in offroad all&rsquo;interno del Parco Fiorio. One off e anniversari A parte, sono annunciate presenze rilevanti tra le one-off e le vetture speciali fuori concorso. Tra le prime conferme, un modello di Pininfarina Automobili e uno di Italdesign, la ErreErre Fuoriserie, la Lancia Appia Zagato GTE del Museo Nazionale dell&rsquo;Auto e le vetture da collezione scelte da Stellantis Heritage. Non mancano, poi, diversi spunti in casa Alfa Romeo con gli anniversari 70&deg; di Giulietta e i 50&deg; dell&rsquo;Alfetta GT, oltre i 40 anni della Lancia Thema e i 75 anni del brand Abarth.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

L'evento &egrave; in programma il 29 settembre 2024 e si preannuncia ricco di novit&agrave;, modelli dal fascino senza tempo e personalit&agrave; di spicco

Concorso di Eleganza Revigliasco Torinese, ecco la “Pebble Beach” italiana

        Reversario &egrave; l'originale crasi che porta a una one-off firmata dall'atelier di Automobili Pininfarina a Cambiano. Il cliente? Uno dei 5 fortunati collezionisti a possedere una Battista Anniversario, elettrica presentata nel 2020 per celebrare i 90 anni dalla fondazione della Pininfarina, da Battista "Pinin" Farina.&nbsp; L'idea alla base del progetto &egrave; di dare spazio all'estrema personalizzazione possibile, realizzata ovviamente a mano, dagli specialisti Pininfarina. Nasce Battista Reversario, che interpreta la Anniversario in "reverse", al contrario, per certe soluzioni cromatiche.&nbsp;  La personalizzazione estetica, da Anniversario a Reversario La palette di colori della Battista Anniversario prevede il Grigio Antonelliano applicato alla parte inferiore della hypercar elettrica, il Bianco Sestriere alla porzione superiore (cofano, coda, archi passaruota anteriori) e i particolari in Iconica Blu applicati al pinstriping di separazione tra le due tonalit&agrave;. Letta "al contrario", in reverse, appunto, ecco applicato il Bianco Sestriere lucido alla parte inferiore dell'auto, il Grigio Antonelliano lucido in alto, confermando i dettagli Iconica Blu. Anche i cerchi, identici nel design, giocano sul tema dell'inversione cromatica, che prosegue all'interno, dove Battista Reversario svela sedili in Alcantara bianca, con cuciture diamantate superficie forata, sotto la quale si nota il tessuto Iconica blu (ripreso sulle cinture di sicurezza e le applicazioni in fibra di carbonio). Le stesse scritte Reversario risultano riflesse e orientate in avanti, come applicate sotto il piano principale dell'ala posteriore mobile e le pinne laterali dietro le portiere. Paolo Pininfarina, il nome e il simbolo eterno del design e dell'automobile Come due gemelle inseparabili "Anniversario e Reversario erano destinate a essere create dalla squadra di Automobili Pininfarina. Io li ho semplicemente sfidati a comprendere cosa si potesse realizzare seguendo il tuo cuore e la passione. Tutti i meriti vanno a loro.  Le gemelle sono complete e la perfezione totale che non &egrave; mai stata raggiunta dal mondo dell'auto. Non solo hanno una tradizione e un pedigree del quale portano il nome e l'indelebile segno del pi&ugrave; grande designer di auto al mondo: sono ciascuna complementare all'altra, come immagini specchiate. Le gemelle sono e resteranno per sempre associate all'amore reso perfetto. Non potranno mai essere separate perch&eacute; sono davvero unificate nel design", ha commentato il cliente che ha commissionato la one-off ad Automobili Pininfarina. Le specifiche tecniche della Battista Anniversario sono immutate: sistema elettrico da 1.900 cavalli, batteria da 120 kWh e 476 km di autonomia. Le prestazioni? Da 0 a 100 orari in 1"86 e in 4"75 da 0 a 200 orari. Pininfarina l'Enigma GT: la supercar punta sull'idrogeno       

La particolare opera commissionata da un cliente di Automobili Pininfarina all'atelier vuole creare un esemplare gemello e complementare della Anniversario. Ecco con quali soluzioni

Pininfarina Reversario, la gemella one-off dell'elettrica Anniversario

Gioca tutto sull'abbinamento dei colori, la personalizzazione di Battista Anniversario. La hypercar elettrica dà vita alla Reversario, commissionata da un già cliente, proprietario della Anniversario, che ha voluto invertire l'abbinamento tra grigio e bianco sulla carrozzeria (insieme a molti altri dettagli)

Pininfarina Reversario

        Motori alla conquista della terra, del cielo e dell'acqua. &Egrave; questo il tema del Concorso di Eleganza Vittoriale, previsto dal 27 al 28 aprile sul Lago di Garda. Protagoniste dell'evento saranno non solo le automobili, ma anche motocicli, velivoli e imbarcazioni d'epoca, provenienti dall'Italia e dall'Europa. Il tutto, con lo scenario evocativo del Vittoriale degli Italiani fortemente voluto da Gabriele d'Annunzio che qui ricevette, il 28 aprile 1932, il pilota Tazio Nuvolari. Eleganza terra-acqua-aria  L'evento &egrave; stato organizzato dal Jurassic Car Club Tazio Nuevolari, associazione che da anni promuove i valori del motorismo e che dal 2017 promuove la Giornata Mondiale del Motorismo Storico (GMMS). A patrocinare il Concorso di Eleganza saranno invece l'Assessorato al Turismo della Regione Lombardia, i comuni di Gardone Riviera e Castel d'Ario, ACI e ACI Storico, con il con il partenariato dell&rsquo;Associazione Internazionale Motorismo, The Secret Gate e di SARA Assicurazioni e Unidea Assicurazioni. Ad animare il Concorso d'Eleganza Vittoriale saranno circa 30 automobili, alle quali si affiancheranno 15 moto storiche, 10 velivoli tra idrovolanti e aeroplani e 10 imbarcazioni d'epoca, provenienti dall'Italia e dall'Europa. L'appuntamento al Vittoriale &egrave; fissato per venerd&igrave; 26, con l'esposizione statica dei mezzi, per poi proseguire il week end del 27-28 con la manifestazione vera e propria che prevede anche il sorvolo del Lago di Garda di fronte alla darsena di Torre San Marzo dove approderanno anche le imbarcazioni in gara. Le vettura e le moto saranno invece esposte presso il Vittoriale. L'incontro tra d'Annunzio &egrave; stato anche fonte d'ispirazione per il trofeo del Concorso di Eleganza: nel '32 infatti il poeta don&ograve; al pilota mantovano una spilla d'oro a forma di tartaruga, con una motivazione divenuta poi celebre: &ldquo;All&rsquo;uomo pi&ugrave; veloce, l&rsquo;animale pi&ugrave; lento&rdquo;. Da allora, la tartaruga divent&ograve; il simbolo di Nuvolari. Una riproduzione in bronzo del guscio della tartaruga costituir&agrave; anche il trofeo che si aggiudicheranno le vetture vincitrici delle diverse Classi in gara. A questo, si aggiunger&agrave; un trofeo speciale che, seguendo la filosofia della Coppa Davis, rester&agrave; esposto al Vittoriale e nel quale, di anno in anno, sar&agrave; menzionato il vincitore assoluto del concorso. Paolo Pininfarina, le auto pi&ugrave; belle ideate dall'indimenticabile designer La bellezza dei motori &ldquo;Anche nel mondo dei motori c&rsquo;&egrave; una nota di bellezza, un&rsquo;eleganza, che &egrave; un mix d&rsquo;ingegno tecnico, velocit&agrave; e design industriale &ndash; ha spiegato Barbara Mazzali, Assessore regionale al Turismo, Moda e Marketing Territoriale in occasione della presentazione dell'evento a Palazzo Lombardia lo scorso 9 aprile - Non a caso le sfilate di auto storiche sono, da oltre un secolo, una tradizione di grande attrattivit&agrave; in Lombardia e in Italia. Ma quello che ci aspetta con il nuovo concorso motoristico &egrave; un&rsquo;esperienza unica, chiamata &lsquo;Cielo-Terra-Acqua&rsquo;, in riferimento agli spazi fisici &lsquo;conquistati&rsquo; dall&rsquo;intelligenza umana. Rivivendo al contempo la Storia, attraverso automobili, moto, barche ed aerei d&rsquo;epoca. Il tutto in una &lsquo;location&rsquo; d&rsquo;eccezione, il &lsquo;Vittoriale&rsquo; a Gardone Riviera, uno dei musei &lsquo;a cielo aperto&rsquo; pi&ugrave; visitati d&rsquo;Italia&rdquo;.  Una location, quella del Vittoriale, che il Jurassic Car Club conosce bene. L'associazione ha infatti gi&agrave; lavorato insieme alla fondazione &ldquo;il Vittoriale degli Italiani&rdquo; e al suo presidente, lo storico e scrittore Prof. Giordano Bruno Guerri. &ldquo;Il Vittoriale inoltre &ndash; ha aggiunto il presidente del Jurassic Car Club Tatius Nubladus, Giorgio Ungaretti - tra i numerosi ruoli culturali che riveste, annovera anche quello di essere il primo polo del motorismo storico in Italia, esponendo la nave di d&rsquo;Annunzio, le automobili, nonch&eacute; il biplano col quale il poeta soldato comp&igrave; il famoso volo su Vienna&rdquo;. BMW alla Design Week di Milano, il racconto del processo creativo       

L'evento andr&agrave; il scena il 27 e 28 aprile e coinvolger&agrave; auto e moto d'epoca, ma anche velivoli e imbarcazioni

Concorso d'Eleganza al Vittoriale, spettacolo su terra, acqua e aria

        Ieri 9 aprile, a soli 65 anni, &egrave; morto Paolo Pininfarina. Figlio del grande Sergio, se ne va l&rsquo;ultimo discendente della leggendaria famiglia torinese, a capo dell'azienda italiana dopo la morte del fratello Andrea, deceduto nel 2008 a seguito di un incidente in scooter. Visionario e appassionato di design, Paolo ha firmato alcuni dei modelli pi&ugrave; accattivanti e di successo del marchio. Ecco quali sono: Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; Fittipaldi EF7 Vision Gran Turismo  La Fittipaldi EF7 Vision Gran Turismo &egrave; stata da corsa sviluppata in collaborazione con il famoso pilota di Formula 1 Emerson Fittipaldi. Il progetto &egrave; stato presentato nel 2017 e ha catturato l'attenzione degli appassionati di auto sportive e dei videogiochi, in quanto &egrave; stato incluso come una delle vetture giocabili nel videogioco Gran Turismo Sport per PlayStation. Progettata per offrire prestazioni da pista eccezionali, unendo tecnologia avanzata e design innovativo, presenta un telaio monoscocca realizzato in fibra di carbonio. Il modello &egrave; equipaggiato con un motore V8 aspirato da 4,8 litri sviluppato dalla HWA AG, che &egrave; in grado di erogare una potenza di oltre 600 CV. &nbsp; Pininfarina Battista  La Pininfarina Battista &egrave; un'auto elettrica presentata al Salone dell'auto di Ginevra nel 2019. Il modello &egrave; dotato di un sistema di trazione elettrica che eroga una potenza di oltre 1.900 CV, consentendo un'accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 2 secondi e una velocit&agrave; massima di oltre 350 km/h. La batteria agli ioni di litio fornisce un'autonomia di circa 500 chilometri. Il design della Pininfarina Battista &egrave; stato curato per combinare eleganza e aerodinamica, con linee fluide, mentre l'abitacolo &egrave; stato progettato con materiali di alta qualit&agrave; e tecnologie all'avanguardia, offrendo comfort e connettivit&agrave; avanzata per il conducente e i passeggeri. &nbsp; Ferrari Sergio  La Ferrari Sergio &egrave; stata prodotta dalla casa automobilistica italiana Ferrari in collaborazione con Pininfarina. Presentata nel 2013 al Salone dell'automobile di Ginevra, il modello celebra la memoria di Sergio Pininfarina. Basata sulla piattaforma della Ferrari 458 Spider, la Sergio monta un motore V8 da 4,5, in grado di erogare una potenza di oltre 600 CV. L'estetica della vettura per&ograve; &egrave; diversa rispetto alla 458 Spider, con linee pi&ugrave; aggressive e un profilo aerodinamico ottimizzato per massimizzare le prestazioni in pista. La produzione della Ferrari Sergio &egrave; stata limitata a soli sei esemplari, tutti costruiti su ordinazione per clienti selezionati. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Le supercar firmate dall'ultimo discendente della celebre famiglia italiana, morto ieri a soli 65 anni

Paolo Pininfarina, le auto più belle ideate dall'indimenticabile designer

Con la morte di Paolo Pininfarina, figlio del mitico Sergio, se ne va l&rsquo;ultimo discendente della leggendaria famiglia torinese Pininfarina. Un nome che per definizione &egrave; legato al design e all&rsquo;automobile. Paolo Pininfarina &egrave; scomparso a 65 anni (era nato nel 1958), stroncato da una grave malattia che l&rsquo;aveva colpito mesi fa. Paolo Pininfarina era presidente della societ&agrave; che porta il suo nome dal 2008, l&rsquo;anno della scomparsa del fratello maggiore Andrea deceduto in un incidente con lo scooter. Triste destino quello di questa famiglia che nel giro di 15 anni o poco pi&ugrave; ha perso tutta la stirpe che l&rsquo;avevamo fatta crescere: da Sergio ai figli Andrea e Paolo.  Eccellenza italiana  La Pininfarina &egrave; da sempre il simbolo stesso del design automobilistico. Dicevi Pininfarina e pensavi a una bella, elegante fascinosa automobile. Incarnava l&rsquo;essenza perfetta della bellezza sotto forma di carrozzeria. Pininfarina era nell&rsquo;immaginario collettivo il simbolo di un&rsquo;automobile di design come la Rolex poteva esserlo degli orologi di lusso ed Armani della moda. Nomi che simboleggiano un&rsquo;intera categoria merceologica.&nbsp;  Pochi ricordano che il nome Pininfarina in realt&agrave; non &egrave; originale, ma &egrave; la crasi di nome e cognome, anzi di soprannome e cognome del fondatore. Colui che ha dato vita all&rsquo;azienda, nei primi anni del Novecento, era il geniale Pinin Farina. Il vero genio creativo del carrozziere automobilistico per antonomasia. Nato all&rsquo;anagrafe come Battista Farina, ma da tutti chiamato con il nomignolo di Pinin. Che in piemontese corrisponde all&rsquo;italiano &ldquo;Pino&rdquo;, diminutivo di Giuseppe che era il padre di Battista Farina. Nome e cognome. L&rsquo;azienda, venne fondata nel 1930 appunto da Battista Farina con altri soci.&nbsp;  L&#39;incontro con la Ferrari  Negli anni la Pininfarina ha prodotto centinaia di vetture. Auto che erano il simbolo stesso di eleganza per le proprie forme dalle forme elegante, sinuose e che ha sempre indissolubilmente legato il proprio nome alla Ferrari perch&eacute; a un certo punto della vita della sua azienda Enzo volle che a carrozzare le sue Ferrari da quel momento in poi fosse soltanto la Pininfarina. Cos&igrave; nacquero capolavori come la Ferrari 365 GTB Daytona, la Ferrari 308, la Testarossa, la F40 e la Enzo.&nbsp;  Prima ancora che si rafforzasse la collaborazione con Ferrari, per&ograve;, la Pininfarina divenne celebre per aver disegnato la pi&ugrave; bella automobile di tutti i tempi. Tale &egrave; considerata la Cisitalia 202 dei primi anni Cinquanta, che in virt&ugrave; della sua eleganza sportiva &egrave; stata esposta persino al Moma, il Museo di Arte Moderna di New York come simbolo della bellezza assoluta sotto forma di automobile. Oltre alle tante Ferrari, Pininfarina ha sfornato capolavori come la Giulietta Spider, l&rsquo;Alfa Duetto, la Fiat 124 Spider e la Fiat 130 Coup&eacute;.  Il destino tracciato da Sergio  Ma il&nbsp;grande passo in avanti nelle sorti della Pininfarina si deve a Sergio Pininfarina, che ha rilanciato l&rsquo;azienda e poi, negli anni Sessanta, per decreto del Presidente della Repubblica ottenne di poter cambiare il proprio cognome da Farina a Pininfarina. Sergio, eletto anche senatore della Repubblica ha diretto l&rsquo;azienda per cinquant&rsquo;anni ed &egrave; morto nel 2012 ma prima ancora, nel 2001, aveva lasciato le redini dell&rsquo;azienda al figlio Andrea. Scomparso nel 2008 in un tragico incidente stradale a bordo di uno scooter. A lui &egrave; subentrato il fratello Paolo, deceduto oggi, che ha dovuto per anni gestire nei primi anni dello scorso decennio la crisi dell&rsquo;industria automobilistica ed i grandi cambiamenti in atto.  L&rsquo;attivit&agrave; della Pininfarina nel XXI secolo si era drasticamente ridotta: per questo l&rsquo;azienda aveva lasciato lo storico stabilimento di San Giorgio Canavese. E poi aveva accettato l&rsquo;ingresso nella propriet&agrave; del marchio automobilistico indiano Mahindra che ha immesso nuovi capitali per rilanciare l&rsquo;azienda. Anche se il vertice era rimasto a Paolo Pininfarina, che aveva mantenuto il titolo di presidente, di fatto la Pininfarina era divenuta una societ&agrave; di propriet&agrave; indiana.  L&rsquo;attivit&agrave; &egrave; stata spostata verso il mondo elettrico dove la Pininfarina ha creato un paio di anni fa la Battista, chiamata cos&igrave; in omaggio al nome del fondatore: una hypercar elettrica con quattro motori elettrici. La pi&ugrave; potente elettrica mai costruita con la bellezza di quasi duemila cavalli di potenza! 

Con la scomparsa del presidente se ne va l&rsquo;ultimo discendente della leggendaria famiglia torinese Pininfarina

Paolo Pininfarina, il nome e il simbolo eterno del design e dell&#39;automobile

L&#39;automotive e l&#39;Italia intera piange uno dei suoi punti di riferimento imprenditoriali, Paolo Pininfarina. Il presidente della storica azienda torinese di auto fondata dal nonno Battista nel 1930, &egrave; morto all&#39;et&agrave; di 65 anni. Fino all&#39;ultimo della sua lunga malattia gli sono stati vicini la moglie Ilaria, i suoi cinque figli Greta, Giovanni, Iole, Tullio e Giulia e la madre Giorgia Gianolio. &quot;Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Paolo Pininfarina, presidente della storica azienda torinese di auto, tra i simboli pi&ugrave; conosciuti del Made in Italy nel mondo. Le mie condoglianze alla famiglia. A Dio Paolo, ci mancherai&quot;, scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto.  L&#39;annuncio della scomparsa  &quot;&Egrave; con grande dolore che annunciamo la scomparsa del nostro Presidente Paolo Pininfarina, che ci ha lasciato oggi a Torino all&#39;et&agrave; di 65 anni. Fino ai suoi ultimi istanti &egrave; stato circondato dai suoi cari, tra cui la moglie Ilaria, i figli Greta, Giovanni, Iole, Tullio e Giulia, la madre Giorgia Gianolio&quot;, si legge sulla pagina Facebook dell&#39;azienda che ha dato il triste annuncio. &quot;L&#39;eredit&agrave; di Paolo Pininfarina va ben oltre i suoi legami familiari: &egrave; stato una forza trainante dell&#39;azienda fondata da suo nonno Battista nel 1930. In qualit&agrave; di Presidente dal 2008, la dedizione, l&#39;entusiasmo e l&#39;energia di Paolo hanno spinto la Pininfarina verso nuovi ambiti di eccellenza del design. La sua leadership ha guidato l&#39;azienda attraverso un processo di diversificazione negli anni &#39;80, espandendo la sua influenza al di l&agrave; del design automobilistico per diventare un punto di riferimento in vari campi del design. Oggi piangiamo la perdita di un leader visionario, ma celebriamo anche l&#39;impatto duraturo della vita e del lavoro di Paolo Pininfarina. Il suo spirito continuer&agrave; a ispirarci nel portare avanti la sua eredit&agrave; di innovazione ed eccellenza. I nostri pensieri e le nostre condoglianze sono rivolti alla famiglia Pininfarina in questo momento difficile&quot;.  Il ricordo di Silvio Angori  &quot;Il consiglio d&#39;amministrazione e l&#39;azienda - si legge in una nota - si raccolgono intorno alla famiglia nel ricordo della figura professionale e umana di Paolo Pininfarina, che per tanti anni ha profuso impegno, entusiasmo ed energia nell&#39;azienda fondata da suo nonno Battista nel 1930, presiedendola dal 2008 ad oggi. Grazie alla dedizione di Paolo Pininfarina, l&#39;azienda ha avviato negli anni Ottanta un processo di diversificazione che l&#39;ha portata, nel tempo, a diventare un punto di riferimento in ambiti di design diversi dall&#39;automotive&quot;.   &quot;A nome del cda, del collegio sindacale e di tutti i dipendenti Pininfarina - afferma l&#39;amministratore delegato Silvio Angori - esprimo profondo dolore e cordoglio per la perdita del nostro caro presidente. Siamo tutti estremamente riconoscenti all&#39;ingegnere Pininfarina per il suo straordinario contributo all&#39;Azienda e per essersi sempre speso con passione, in prima persona, per tutelare la nostra storia e la nostra identit&agrave; aziendale sia in termini di stile che di scelte etiche e comportamentali. Gli sono personalmente grato per avermi confermato alla guida dell&#39;Azienda, in seguito alla scomparsa di Andrea Pininfarina nel 2008. In questi anni abbiamo condiviso tanti trionfi e anche tante sfide, sempre consigliandoci e sostenendoci a vicenda. Il modo migliore per onorare la sua memoria &egrave; continuare, come lui vorrebbe, ad impegnarci al massimo per il futuro della Pininfarina&quot;.   Il tragico destino dei Pininfarina  Paolo Pininfarina nasce a Torino il 28 agosto 1958. Laureatosi in Ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino, dopo una serie di esperienze formative e professionali all&#39;estero tra cui in Cadillac, Honda e General Motors nel 1982 inizia il suo percorso professionale in Pininfarina e nel 1987 assume la carica di presidente e amministratore delegato della Pininfarina Extra, societ&agrave; del gruppo specializzata in design industriale, arredamento, architettura, nautica e aeronautica. Dal 1988, &egrave; membro del consiglio di amministrazione e dal 2002, membro del Comitato di direzione della capogruppo Pininfarina. Nel 2006, viene nominato vice presidente di Pininfarina e nel 2008, dopo la scomparsa improvvisa del fratello Andrea assume la posizione di presidente. Tra i capolavori che tiene personalmente a battesimo, due gli sono particolarmente cari: la concept car Sergio, barchetta biposto su base meccanica Ferrari, che Paolo decide di realizzare nel 2013 in memoria del padre, il Senatore a vita Sergio Pininfarina, e la Automobili Pininfarina Battista, hypercar elettrica che porta il nome di suo nonno e che egli stesso svela al Salone dell&#39;Auto di Ginevra 2019.  &nbsp; 

Il presidente della storica azienda torinese, nipote del fondatore Battista nonch&eacute; mitico &#39;Pinin&#39;, &egrave; scomparso all&#39;et&agrave; di 65 anni dopo una lunga malattia

Addio a Paolo Pininfarina

        Auto e cinema sono sempre andati d&rsquo;amore e d&rsquo;accordo, spesso spalleggiandosi e rendendo l&rsquo;uno grande l&rsquo;altro. Ed &egrave; cos&igrave; che la Ferrari 250 Serie II Cabriolet&nbsp;del 1960 ha dato molto al grande schermo, &egrave; stata infatti protagonista assoluta del film del 1963&nbsp;La Pantera Rosa&nbsp;con David Niven, Peter Sellers e Claudia Cardinale. Una partecipazione che aumenta ancora di pi&ugrave; il suo valore. E proprio la Ferrari 250 Serie II Cabriolet&nbsp;del 1960 viene battuta all&rsquo;asta proprio adesso mentre scriviamo, nella due giorni (29 febbraio-1&deg; marzo 2024) di vendita organizzata da Gooding &amp; Company ad Amelia Island.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Esclusivo e raffinato Il modello &egrave; stato realizzato in appena 200 esemplari, con carrozzeria progettata e costruita da Pininfarina, e l&rsquo;esemplare in questione ha anche avuto degli illustri proprietari dal principe Alessandro Ruspoli di Roma all'attore americano&nbsp;Robert Wagner (anche lui tra i componenti del cast della Pantera Rosa). La vettura &egrave; da restaurare e il prezzo stimato dalla casa d&rsquo;aste &egrave; tra i 924mila euro e 1,2 milioni di euro. Nient'affatto poco per un mezzo che necessita di un restyling completo. Ma si sa, ai collezionisti non si comanda (c'&egrave; chi, per esempio, possiede 85 modelli della stessa auto). Un modello super esclusivo, quindi, riunita in ogni dettaglio, specialmente se si pensa che stiamo parlando di un&rsquo;auto degli anni &rsquo;60. Non &egrave; un caso, dunque, che all&rsquo;epoca era la pi&ugrave; richiesta da star e reali. Il motore &egrave; un V-12 da 2.953 cc che eroga 240 CV, abbinato a un cambio manuale a 4 marce. All'asta la Ferrari Dino 246 GTS di Peter Grant dei Led Zeppelin       

La 250 GT del 1960 iconica, esclusiva e richiesta da tutte le star dell&rsquo;epoca. &Egrave; stata anche protagonista del film del 1963 La Pantera Rosa&nbsp;

La Ferrari della Pantera Rosa va all’asta: anche se è da restaurare, vale oltre 1 milione!

        Oggi comincia al Palexpo, centro espositivo di Ginevra adiacente all'aeroporto, il Salone dell'Automobile di Ginevra, che alla sua centesima edizione torna in patria, ossia in Svizzera, dopo due anni in Qatar e alcuni invece in cui non si &egrave; proprio tenuto. La scelta ricaduta ancora una volta sul Palexpo &ndash; zona che si raggiunge con non poche difficolt&agrave; &ndash; mette in evidenza quanto la Confederazione Elvetica e la regione ginevrina non prediligano l'uso dell'auto, ma favoriscano il trasporto collettivo tanto che sul lungo lago della citt&agrave; &egrave; stata installata un'opera dello scultore Philippe Geluck in cui si vede un gigantesco felino &ndash; che rappresenta il mondo naturale &ndash; schiacciare una vettura. Inoltre, gli stessi organizzatori del Salone hanno suggerito come raggiungere la location, ossia in autobus, prendendo le linee 5, 28 e Y alla fermata Palexpo, in treno, fermandosi alla stazione Gen&egrave;ve A&eacute;roport che dista 10 minuti a piedi, oppure con due navette gratuite al mattino e alla sera. Cambiamenti al Salone Al netto di quanto riportato, c'&egrave; anche da considerare che alla sua 100esima edizione gli organizzatori hanno detto che il loro obiettivo &egrave; &ldquo;raggiungere il numero di 200mila presenze, anche perch&eacute; il formato 2024 &egrave; pi&ugrave; compatto", contro le 600mila presenze dell'ultima edizione tenutasi a Ginevra nel 2019, quindi pre-covid. Decisioni che ovviamente cambiano il Salone dell'Automobile, che quest'anno accoglier&agrave; solo undici brand del settore automotive, in cui spiccano maggiormente Renault e Dacia. Ci saranno anche Byd, ErreErre, Isuzu, Kimera, Lucid, MG, Microlino, Pininfarina, Totem. Domani 27 febbraio sar&agrave; il VIP day, con apertura alle 7:30 fino 18:00, mentre da mercoled&igrave; 28 fino domenica 3 marzo gli orari saranno dalle 10 alle 20 e nel weekend dalle 9 alle 19. Il biglietto intero dal 28 febbraio al 3 marzo sar&agrave; di 26 euro, per chi vuole partecipare al VIP Day, il ticket avr&agrave; invece un prezzo di 95 euro. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Dopo diversi anni di assenza e lo spin-off in Qatar, l'evento torna in patria, ossia in Svizzera, e si volger&agrave; ancora al Palexpo'

Salone dell'Automobile di  Ginevra: un edizione all'insegna dei cambiamenti

        Pininfarina ha scelto il Salone Internazionale dell'Automobile di Ginevra come palcoscenico per svelare la sua nuova futuristica supercar a idrogeno: l'Enigma GT. Il prototipo colpisce subito all'occhio per il suo design che sembra provenire da un film di fantascienza: profilo curvilineo, nessuno spigolo, un'enorme vetrata per garantire una visibilit&agrave; a 360 gradi dall'abitacolo. Resistenza aerodinamica ridottissima grazie agli otturatori a griglia e ai deflettori delle ruote anteriori e tettuccio apribile: quest'auto &egrave; un vero tuffo nel futuro.  Salone di Ginevra, si riparte con il nuovo format: le novit&agrave; Idrogeno ed elettrico la nuova Pininfarina L'Enigma GT &egrave; una 2+2 di dimensioni pari a 4.580 mm in lunghezza, 1.950 mm in larghezza e 1.230 mm in altezza. Il passo lungo di 2.880 mm favorisce un'abitabilit&agrave; interna ottimale, mantenendo le caratteristiche di una classica Gran Turismo. Il motore a combustione interna alimentato a idrogeno per le ruote posteriori si combina con un motore elettrico sull'asse anteriore, creando cos&igrave; un sistema di trazione integrale. Il propulsore centrale &egrave; un V6 turbo da 2,5 litri. Enigma: batteria e prestazioni La componente tecnologica &egrave; ovviamente di altissimo livello. La batteria agli ioni di litio da 10 kWh, insieme al serbatoio dell'idrogeno, garantiscono un'autonomia di circa 550 km. L'accelerazione va da 0 a 100 km/h in meno di 4 secondi, mentre la velocit&agrave; massima &egrave; limitata elettronicamente a 250 km/h. "Per ora &egrave; soltanto virtuale, ma potrebbe diventare reale in brevissimo tempo", ha spiegato l'amministratore delegato Silvio Angori. &ldquo;Questa auto segna l'inizio di un percorso che ci porter&agrave; verso i 95 anni dell'azienda nel 2025. Si tratta di uno studio collegato ad alcuni messaggi che vogliamo lanciare. Vogliamo dimostrare che si possono fare vetture gran turismo bellissime, leggere ed ecosostenibili nel solco della tradizione italiana. Le prestazioni sono da hypercar. &Egrave; una vettura sviluppata con tecnologie avanzate, &egrave; stata concepita in 3D e ha una flessibilit&agrave; estrema che consente di ridurre tempi di sviluppo e costi. Abbiamo portato qui a Ginevra anche una parte del nostro studio di design per far vedere quali sono le nostre capacit&agrave; e competenze", ha concluso Angori. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Il concept &egrave; stato svelato Al Salone di Ginevra:offre un'autonomia di 550 km e permette di arrivare fino a 250 km/h di velocit&agrave;

Pininfarina l'Enigma GT: la supercar punta sull'idrogeno

Pininfarina ha presentato la sua supercar Enigma GT a Ginevra: design futuristico, vetrata a 360 gradi, presenta un motore a idrogeno posteriore, motore elettrico anteriore e un V6 turbo centrale. L'autonomia è di 550 km, con un'accelerazione 0-100 km/h in meno di 4 second e velocità massima limitata a 250 km/h

Pininfarina Enigma GT

        Eric Clapton, leggenda del blues-rock e chitarrista virtuoso, vanta una carriera musicale straordinaria che si estende per oltre mezzo secolo. Nato il 30 marzo 1945 a Ripley, nel Surrey (Inghilterra), Clapton &egrave; cresciuto per diventare uno dei musicisti pi&ugrave; influenti e rispettati nel mondo del rock e del blues. Conosciuto anche come &ldquo;God&rdquo; e &ldquo;Slowhand&rdquo; (soprannome che spiegheremo tra una manciata di righe) la leggenda delle sei corde &egrave; anche un grande appassionato di automobili sportive, in particolare Ferrari. Nella sua collezione, oltre a modelli iconici del Cavallino Rampante, addirittura una one-off realizzata su commissione. Eric Clapton, gli esordi con gli Yardbirds Figlio di Patricia Molly Clapton ed Edward Walter Fryer, soldato canadese che torn&ograve; a Montreal dopo la Seconda Guerra Mondiale, Eric fu cresciuto dalla nonna materna e dal secondo marito di quest'ultima, scoprendolo solo in adolescenza. Egli credeva, infatti, che i nonni fossero i suoi genitori e la madre Patricia &ndash; che si trasfer&igrave; poi in Germania - fosse sua sorella. Tale scoperta ebbe un profondo impatto su di lui, che trov&ograve; conforto nella musica, in particolare nel blues, dopo aver ricevuto una chitarra acustica come regalo per i suoi 13 anni. Clapton inizi&ograve; la sua carriera musicale all'et&agrave; di 17 anni, suonando con diverse band locali prima di unirsi agli Yardbirds nel 1963. La band ottenne un discreto successo commerciale, e il soprannome di "Slowhand", risale proprio a quel periodo. Contrariamente a quanto si pensi, tale nomignolo non deriva dalla bassa velocit&agrave; di esecuzione.&nbsp; A causa del diametro molto sottile delle corde della sua Fender Telecaster, infatti, Clapton rompeva spesso quella del mi cantino suonando live. Pare che l&rsquo;operazione di sostituzione della corda fosse solitamente lunga e accompagnata dagli applausi (&ldquo;handclap&rdquo;) del pubblico. Per questo, l&rsquo;allora manager Giorgio Gomelsky inizi&ograve; a chiamarlo Slowhand (&ldquo;mano lenta&rdquo;).  John Mayall &amp; the Bluesbreakers, Cream Nel 1965 Clapton lasci&ograve; il gruppo causa di divergenze musicali, cercando un sound pi&ugrave; fedele alle sue radici blues. Dopo l&rsquo;abbandono degli Yardbirds, si un&igrave; ai John Mayall &amp; the Bluesbreakers, dove la sua chitarra divenne protagonista, contribuendo a definire il suono del British blues e affermando la sua reputazione come uno dei migliori chitarristi blues. Nel 1966, Clapton fond&ograve; i Cream con Jack Bruce e Ginger Baker. La band fu una delle prime "superband", mescolando blues, rock psichedelico e improvvisazione. Con album come "Disraeli Gears" e "Wheels of Fire", i Cream divennero famosi a livello internazionale, ma le tensioni interne portarono allo scioglimento nel 1968. Blind Faith, Derek and the Dominos, dipendenze Dopo i Cream, Clapton form&ograve; i Blind Faith (1969) con Steve Winwood, ma la band ebbe vita breve. Successivamente, fond&ograve; Derek and the Dominos, con cui registr&ograve; l'album "Layla and Other Assorted Love Songs" (1970), ispirato dal suo amore non corrisposto per Pattie Boyd, all'epoca moglie del suo amico George Harrison (The Beatles). Questo periodo fu anche segnato da gravi problemi di dipendenza da alcol e droghe. L&rsquo;articolo continua nella prossima scheda &nbsp; La rinascita e il successo solista  Negli anni '70, Clapton intraprese una carriera solista, pubblicando album di successo come "461 Ocean Boulevard" e "Slowhand". La sua musica continu&ograve; a evolversi, spaziando dal rock al blues al pop. Nonostante le battaglie personali, tra cui la tragica morte di suo figlio Conor nel 1991 (avuto con l&rsquo;attrice italiana Lory Del Santo), Clapton continu&ograve; a produrre musica influente, vincendo numerosi Grammy Awards e ricevendo vari riconoscimenti per il suo contributo alla musica. Negli ultimi anni, Clapton ha continuato a registrare, esibirsi e collaborare con altri artisti. Ha anche organizzato il Crossroads Guitar Festival, raccogliendo fondi per il suo centro di riabilitazione dalle dipendenze, il Crossroads Centre ad Antigua. La sua passione per il blues rimane il fulcro della sua musica, mantenendolo una figura di spicco nel panorama musicale. Passione per le auto  Eric Clapton si &egrave; sempre definito un grande appassionato di automobili. Sembrerebbe che il mostro sacro delle sei corde (a proposito, la rivista Rolling Stone lo ha messo al secondo posto nella classifica dei cento pi&ugrave; grandi chitarristi della storia) abbia posseduto innumerevoli vetture sportive, principalmente Ferrari, spesso vendute frettolosamente per far spazio ad altri modelli pi&ugrave; recenti e performanti. Diamo, ora, uno sguardo alle pi&ugrave; significative. Cadillac Sixty Special "Fleetwood" (1938)  Non solo Ferrari. La Cadillac Fleetwood Sixty Special del 1938, infatti, &egrave; stata la prima auto del musicista. Acquistata a met&agrave; anni '60 per 750 sterline, l'imponente berlina fu notata dal giovane Clapton in un'officina nei pressi di Seven Sisters (Sussex). Si trattava di un esemplare con guida a destra realizzato appositamente dalla Casa per la partecipazione al Motor Show di Londra. Dettaglio, per il chitarrista, non proprio rilevante: all'epoca, infatti, Clapton non aveva ancora la patente di guida. Per questo - secondo alcune dichiarazioni - la futura rockstar si accontentava di "guardarla dalla finestra, parcheggiata e coperta di foglie", sfruttando Ben Palmer (pianista amico e compagno nelle prime band di Clapton) per qualche breve giro. L&rsquo;articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ferrari 365 GTC  Proseguiamo con la prima Ferrari acquistata da Clapton, una vettura con una storia decisamente interessante. Nell'autobiografia "Eric Clapton: The Autobiography", pubblicata nel 2007, "Slowhand" racconta di un aneddoto che gli cambi&ograve; la vita. Alla fine degli anni Sessanta, il suo grande amico e "petrolhead" George Harrison si present&ograve; sotto casa alla guida di una Ferrari 365 GTC blu scuro. "Era la prima volta che ne vedevo una dal vivo: il mio cuore letteralmente si sciolse - ha dichiarato Clapton - Fu come vedere la donna pi&ugrave; bella del mondo. Anche se ancora non sapevo guidare, decisi subito che ne avrei avuta una anch'io. Non avevo ancora la patente e avevo provato solo macchine automatiche: imparai a usare cambio e frizione proprio su quella Ferrari. Ero innamorato quell'auto". Cos&igrave; innamorato che convinse Harrison a vendergliela. Una volta divenuto proprietario, il chitarrista decise di cambiare il colore della coup&eacute;, riverniciandola prima in argento, poi in bianco pastello.&nbsp; Mini Cooper S Radford De Ville GT "Psychedelic" Altra vettura appartenuta a George Harrison, la Mini Cooper realizzata da Harold Radford (Coachbuilders) Ltd. &egrave; una delle quattro regalate ai "Fab Four" nel 1966 dal loro manager Brian Epstein. Nel 1967, quella di Harrison fu personalizzata con mantra in sanscrito e immagini psichedeliche (yantra)&nbsp;ispirate dal libro "Tantra Art: Its Philosophy and Physics" del bengalese Ajit Mookerjee. La vettura fu utilizzata, poi, nel film TV "Magical Mystery Tour": trasmessa dalla BBC la pellicola, ricca di scene oniriche e situazioni comiche, non ebbe gran successo a causa della mancanza di trama e di una vera e propria sceneggiatura. Poco dopo, la Mini fu regalata all'amico Eric Clapton, che la utilizz&ograve; per qualche anno prima di restituirla al proprietario originario. Harrison, molto affezionato alla piccola vettura, la rivolle infatti negli anni '70. L&rsquo;articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ferrari 250 GTL La Ferrari 250 GT Lusso (GTL) rappresenta uno dei punti pi&ugrave; alti dell'arte automobilistica degli anni '60: non &egrave; un caso che, a quanto pare, si tratti della vettura preferita di Eric Clapton. Fu prodotta in 350 esemplari, di cui solo 23 con guida a destra,&nbsp;quasi tutti realizzati dalla carrozzeria Scaglietti di Modena su design Pininfarina. La berlinetta si caratterizzava per linee eleganti e prestazioni sorprendenti: merito del propulsore V12 da 3,0 litri, abbinato a triplo carburatore Weber a doppio corpo, cambio manuale a quattro marce e&nbsp;in grado di erogare 240 cavalli. Ferrari 365 GTB/4 (Ferrari Daytona)  Altra ricercatissima Ferrari classica, la 365 GTB/4 - nota semplicemente come Daytona - fu prodotta tra il 1968 e il 1973 in poco meno di 1.500 esemplari. Il nome "Daytona" le fu attribuito in onore della vittoria ottenuta alla 24 Ore di Daytona del 1967&nbsp;dalla Ferrari 330 P4 da competizione. Il V12 da 4,4 litri in grado di erogare 352 cv, le consentiva di superare i 275 km/h rendendola l'auto di serie pi&ugrave; veloce del mondo. L'esemplare appartenuto a Eric Clapton, telaio 13915, &egrave; uno dei soli 160 destinati al mercato inglese. In elegante colorazione Argento Auteuil, interni in pelle nera e moquette blu scuro, la granturismo di Maranello appartenne anche a Lord Alexander Hesketh (proprietario del team F1 Hesketh Racing, nel quale correva James Hunt). L&rsquo;articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ferrari F40  Vera icona del marchio, ma anche della storia dell'automobilismo, la Ferrari F40 &egrave; una delle sportive pi&ugrave; apprezzate e ricercate anche oggi, con quotazioni che hanno ampiamente superato i 2 milioni di euro. Il capolavoro dell'Ing. Nicola Materazzi, scomparso nel 2022 divenne subito celebre per design aggressivo e prestazioni spaventose: sotto la copertura posteriore in lexan (leggero policarbonato trasparente), il 3.0 V8 a doppio turbocompressore era in grado di raggiungere 478 cavalli e 577 Nm di coppia massima, scaricati sul solo asse posteriore. Numeri impressionanti, soprattutto in relazione a una vettura totalmente priva di controlli elettronici. Eric Clapton, ovviamente, non poteva farsi sfuggire uno dei 1.337 esemplari prodotti. Ferrari Enzo  Altra pietra miliare del Cavallino Rampante nella collezione del chitarrista, la Ferrari Enzo Ferrari rende omaggio al "Drake" nel 55&deg; anno dalla fondazione della Casa, sostituendo la F50. Prodotta in sole 400 unit&agrave;, la Enzo (che, in origine, avrebbe dovuto chiamarsi F60 per proseguire la linea delle top di gamma Ferrari) sbalord&igrave; fin da subito per look da vettura da competizione&nbsp;- l'ispirazione stilistica e tecnica derivava direttamente dai progressi in Formula 1 - e performance ai vertici. Il motore posteriore centrale, un V12 di 65&deg; aspirato da 6,0 litri, erogava 660 cv e 657 Nm di coppia sulle ruote posteriori. Prodotta per soli due anni (dal 2002 al 2004), la splendida coup&eacute; fu - solo nel 2013 - sostituita dalla LaFerrari. Curiosit&agrave;: sembra che Clapton fu il primo cliente del Regno Unito ad aggiudicarsela, prima del grande Nick Mason dei Pink Floyd... L&rsquo;articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ferrari 512 BB  La Ferrari 512 BB (Berlinetta Boxer, anche se il progettista Leonardo Fioravanti conferm&ograve; che l'acronimo indicava le iniziali di Brigitte Bardot) &egrave; un'iconica auto sportiva prodotta a Maranello tra il 1976 e il 1984. Il modello, uno dei primi esempi di supercar a motore centrale, deve la sigla "512" a cilindrata del motore, 5,0 litri, e numero di cilindri, 12, in configurazione boxer, cio&egrave; con cilindri contrapposti che abbassano il baricentro della vettura, migliorando la distribuzione dei pesi. In realt&agrave;, si tratta di un V12 di 180&deg;, o "aperto". Architettura che, al contrario di quella boxer, presenta due bielle - e non una sola - per ogni manovella sull'albero motore (proprio come un normale propulsore a V). Clapton ne acquist&ograve; un esemplare quando era giovane. Anni dopo, ancora innamorato della sua estetica, il musicista commission&ograve; a Ferrari un esemplare unico che ne riprendesse alcuni stilemi. Cos&igrave; nacque la vettura pi&ugrave; esclusiva del garage di Slowhand. Ferrari SP12 EC (Eric Clapton)  Basata sulla 458 Italia, la Ferrari SP12 EC (sigla che incorpora, ovviamente, le iniziali del chitarrista britannico) &egrave; stata realizzata appositamente per Eric Clapton dalla Casa. Il progetto, realizzato grazie alla collaborazione tra il Centro Stile di Maranello e Pininfarina, ha dato vita a un esemplare unico dall'estetica fortemente ispirata a quella dell'amata 512 BB. Sebbene si possa evincere la base tecnica, la one-off si distingue per ampia griglia cromata frontale, nuovi gruppi ottici anteriori (chiaramente ispirati a quelli della Enzo) e posteriore ridisegnato, con luci LED circolari poste su uno sfondo nero. Invariata anche la meccanica, con l'ultimo V8 aspirato montato da Ferrari (il 4,5 litri da 570 cv e 540 Nm di coppia massima). Scelta obbligata: nonostante la volont&agrave; di Clapton di adottare un pi&ugrave; raffinato (e potente) V12, la Casa ha dovuto obbligatoriamente&nbsp; mantenere il V8 a causa delle dimensioni insufficienti del vano motore. La SP12 EC, consegnata al committente nel 2012, ha avuto un costo totale (non confermato) di circa 1 milione di euro.       

Le vetture pi&ugrave; significative - quasi tutte Ferrari - di uno dei chitarristi pi&ugrave; influenti di sempre: dalla 250 GT Lusso alla one-off SP12 EC

Eric Clapton, le auto più esclusive di "Slowhand"

        Figura poliedrica nel mondo della gastronomia e dell'intrattenimento, noto per il suo successo come imprenditore, personaggio televisivo e cantante. Parliamo di Joe Bastianich, molto conosciuto nel nostro Paese (terra dei genitori, esuli istriani emigrati a New York) soprattutto per la partecipazione a Masterchef Italia. Dal 2011, anno della prima edizione, Bastianich &egrave; divenuto celebre per la sua personalit&agrave; carismatica unita al tipico accento americano. Nel 2016, poi, la conduzione &ndash; assieme a Guido Meda e Davide Valsecchi &ndash; dell&rsquo;edizione italiana di Top Gear ha reso nota anche la sua grande passione per le automobili, soprattutto d&rsquo;epoca. Ancor meglio se quattro posti e con un Cavallino sul cofano In questo articolo vedremo alcune di quelle possedute nel corso degli anni. Joe Bastianich, dagli esordi alla celebrit&agrave; Nato il 17 settembre 1968 a New York, &egrave; figlio di Lidia Bastianich, anch'essa celebre chef e personaggio televisivo. Joseph "Joe" Bastianich ha iniziato la sua carriera nel mondo della ristorazione seguendo le orme della madre, diventando un nome di spicco nel settore. Dopo aver studiato al Boston College, Bastianich ha iniziato a lavorare nel ristorante di famiglia, Felidia, a Manhattan. Passione, tenacia e mentalit&agrave; per il business lo hanno portato ad aprire diversi altri ristoranti di successo. Una crescita &ndash; anche economica &ndash; che gli ha permesso di espandersi anche fuori dagli USA (decine i locali inaugurati nel corso degli anni). L&rsquo;italoamericano &egrave; anche un appassionato ed esperto di vini, con la pubblicazione di alcuni libri dedicati al mondo vinicolo e investimenti nel settore sia in Italia che Negli Stati Uniti. Come detto, poi, Bastianich &egrave; noto anche (e soprattutto) per la sua presenza televisiva. &Egrave; stato giudice nel popolare show televisivo "MasterChef", sia nella versione statunitense che in quella italiana, diventando un volto famoso a livello internazionale. La personalit&agrave; diretta e, spesso, critica &egrave; diventata un vero marchio di fabbrica del suo personaggio televisivo. Musica e motori  Oltre alla ristorazione, Bastianich &egrave; un grande cultore della musica: &egrave; stato frontman e chitarrista nella band americana The Ramp, mentre nel 2022 ha inciso l'album "Good Morning Italia" con il gruppo folk/country italiano La Terza Classe. Ma non solo. Fin da bambino, infatti, il vero sogno di Joe era quello di guidare e, magari, possedere una Ferrari. "Avevo un poster della mitica Testarossa sulla parete della mia camera da letto" - aveva dichiarato in occasione della visita alla sede di Maranello qualche anno fa - "La prima Ferrari che vidi dal vivo fu la 456 del mio vicino di casa. Ne comprai una non appena potei permettermela. Da quel momento la mia passione non si &egrave; pi&ugrave; fermata: ne ho avute tante, moderne ma, soprattutto, d'epoca".&nbsp;Scopriamo quali. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ferrari 456 GT  Apriamo con la prima Ferrari acquistata da Joe Bastianich, un'elegante Gran Turismo 2+2 pensata per riappropriarsi del segmento dopo l'uscita dai listini della 412i. Stiamo parlando della 456 GT, vettura prodotta dal 1992 al 2003 (periodo pi&ugrave; lungo per un modello del marchio) e ritorno al design "classico" dopo una serie di modelli decisamente pi&ugrave; aggressivi e orientati alla prestazione pura. Gli esterni, curati da Pininfarina, presentavano infatti linee fluide e armoniose, con frontale caratterizzato da fari a scomparsa; gli interni, realizzati con materiali di pregio, offrivano spazio per quattro persone. Sotto al cofano, poi, il motore V12 aspirato da 5,5 litri e 442 cv&nbsp;(scaricati sulle ruote posteriori) consentiva di scattare da 0 a 100 km/h in circa 5,2 secondi, con una velocit&agrave; massima superiore ai 300 km/h. Ferrari 612 Scaglietti  Altra Gran Turismo di lusso, la Ferrari 612 Scaglietti (2004-2010) fu un omaggio a Sergio Scaglietti, celebre carrozziere e collaboratore di lunga data Casa di Maranello. Prima Ferrari V12 realizzata interamente in alluminio, disegnata anch'essa da Pininfarina, le linee eleganti e morbide erano in grado di mascherare le dimensioni generose. lL 612 Scaglietti si distingue, poi, per essere una delle poche Ferrari dotata di quattro posti veramente comodi, unendo prestazioni da supercar con il comfort di una vettura familiare. Parlando, a proposito, di prestazioni: il motore anteriore, V12 aspirato da ben 5,7 litri, era in grado di erogare 540 cv e 588 Nm di coppia massima. Numeri notevoli anche oggi, che garantivano uno 0-100 in poco pi&ugrave; 4 secondi e quasi 320 km/h di velocit&agrave; massima. Completavano il "pacchetto" dotazioni tecnologiche all'avanguardia come il sistema multimediale avanzato e ausili alla guida come il cruise control. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ferrari 330 GT 2+2  Una delle "Rosse" classiche della collezione. Erede della 250 GT 2+2, la Ferrari 330 GT 2+2 fu prodotta in due serie dal 1964 al 1967:&nbsp;Joe Bastianich ne possiede un esemplare prima serie, caratterizzata da elementi come fari doppi (scelta di design piuttosto discussa per la lieve somiglianza con il frontale della Citroen Ami 8) e cerchi a raggi; dettagli che furono, poi, sostituiti con gruppi ottici singoli circolari e ruote in acciaio forate a partire da met&agrave; 1965. La coup&eacute;, progettata da Pininfarina, poteva contare sul V12 a 60&deg; da 4,0 litri montato in posizione anteriore, in grado di erogare 300 cv di potenza massima, per 245 km/h di punta. Il propulsore, alimentato tramite tre carburatori Weber a doppio corpo, era abbinato, inizialmente, a un cambio a quattro rapporti sincronizzati, con overdive per la quarta marcia. A partire dalle ultime unit&agrave; della prima serie, Ferrari adott&ograve; una trasmissione a cinque rapporti. Come dichiarato dall&rsquo;imprenditore, &ldquo;La 330 &egrave; una delle auto a cui sono pi&ugrave; affezionato: si tratta del modello utilizzato anche dal grande John Lennon!&rdquo;. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Ferrari 365 GT 2+2  Altra splendida classica a quattro posti (sebbene i due posteriori fossero inadatti per degli adulti) disegnata da Pininfarina. La Ferrari 365 GT 2+2 - che si ispirava a 500 Superfast e 365 California - fu presentata nel 1967 e rimase in produzione fino al 1971. Circa 800 gli esemplari usciti dalla fabbrica: Bastianich, come possiamo vedere nella foto scattata proprio a Maranello, ne possiede un esemplare di color verde metallizzato. La 365 GT 2+2, caratterizzata da linee eleganti ma imponenti, fu progettata con l'obiettivo di massimizzare il comfort: si tratta, infatti, della prima Ferrari (per il mercato USA) equipaggiata con servosterzo e aria condizionata di serie, oltre ad alzacristalli elettrici e autoradio. Inoltre, per bilanciare assorbimento delle sconnessioni e tenuta di strada, Ferrari svilupp&ograve; con Koni un'inedita sospensione posteriore idropneumatica autolivellante. In ogni caso, le prestazioni erano di assoluto rilievo: il classico 12 cilindri a V aspirato, da 4,4 litri, permetteva di raggiungere 245 km/h grazie ai 320 cv e 422 Nm di coppia erogati. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Buick LeSabre  Chiudiamo con una vettura particolare, soprattutto in relazione alle altre. Si tratta di una "full-size" americana estremamente importante per Joe Bastianich: la Buick LeSabre &egrave; stata, infatti,&nbsp;la prima automobile posseduta e guidata dal futuro imprenditore per le vie di New York. Si trattava di una biturbo del 1984,&nbsp;acquistata &ldquo;usata ma in eccellenti condizioni&rdquo; a 1200 dollari ai tempi della high school (1986). Somma ottenuta unendo i suoi risparmi (200 $) ai 1000 dollari ricevuti in regalo dal padre e dalla nonna dopo un non specificato successo scolastico. Dopo l&rsquo;acquisto Joe, allora diciottenne e gi&agrave; appassionato di musica, sostitu&igrave; immediatamente l&rsquo;impianto stereo di serie con un potente Alpine. Il resto &egrave; storia.       

Il noto imprenditore italoamericano, ex giudice di MasterChef, &egrave; un grande appassionato di auto sportive (soprattutto le classiche di Maranello)

Joe Bastianich, ristoranti, programmi TV e...Ferrari

Il Salone di Ginevra &egrave; pronto a ripartire. Dopo una lunga attesa fatta di edizioni cancellate, rinvii e false ripartenze, la kermesse svizzera sta finalmente per riaprire i battenti a cinque anni dall&#39;ultima edizione. Il GIMS 2024 andr&agrave; in scena al Palexpo di Ginevera dal 26 febbraio al 3 marzo, e sar&agrave; caratterizzato da un format completamente rivisto che punta a coinvolgere maggiormente i visitatori.  Salone di Ginevra, aree tematiche ed espositori  La grande novit&agrave; del Salone di Ginevra 2024 sar&agrave; la creazione di zone tematiche che si aggiungeranno alla normale parte espositiva. Le aree tematiche saranno quattro: Andrenaline Zone, dedicata alle vetture ad altissime prestazioni e agli esemplari unici; Design District, riservata allo stile automobilistico, e che ospiter&agrave; le masterclass del designer automobilistico Frank Stephenson; Mobility Lab, dedicata all&#39;innovazione tecnologica e alle ultime scoperte; Next World, organizzata insieme ai creatori della serie videoludica Gran Turismo, e in cui sar&agrave; possibile mettersi al volante di supercar virtuali. Questo nuovo format, spiegano gli organizzatori, aiuter&agrave; i visitatori a comprendere meglio i cambiamenti in atto nel mondo dell&#39;automotive, profondamente mutato da quel 2019 in cui and&ograve; in scena l&#39;ultima edizione del Salone.  Ma non solo: un ampio spazio sar&agrave; dedicato anche alle vetture d&#39;epoca nella Classic Gallery che celebra un anniversario molto speciale: nel 2024 infatti ricorrono i 100 anni della prima edizione del Salone Internazionale di Ginevra (nato nel 1905 ma divenuto internazionale appunto nel &#39;24). ospiti di quest&#39;area saranno 35 vetture iconiche del passato come la Jaguar E-Type, la Porsche 901, la Ferrari 500 Superfast e molte altre ancora.  Per quanto riguarda gli espositori, gli organizzatori del GIMS hanno rilasciato la lista definitiva dei 29 partecipanti. Poche le Case automobilistiche ufficiali, tra cui Renault e Dacia, Isuzu e molte cinesi, da BYD a Lucid ed MG Motor. Non mancheranno poi i piccoli Costruttori, tra cui spicca anche una &ldquo;rappresentanza&rdquo; italiana formata da Pininfarina, ErreErre Fuoriserie e Totem.  Ecco la lista completa dei partecipanti di questa edizione del GIMS 2024: Automobile Club de Suisse (ACS) / Auto Gewerbe Verband Schweiz &ndash; Union Professionnelle Suisse de l&rsquo;Automobile (AGVS/UPSA) / Avenergy / Routesuisse; Assura; Auto-i-DAT; Beeway; BYD; Caresoft Global Ltd ; Classics Legends Motor; DAB Motors; Dacia; ErreErre Fuoriserie; F&eacute;d&eacute;ration Internationale de l&rsquo;Automobile (FIA; Formula 1 Merchandising; GP Motorsport; Isuzu; Kimera Automobili; Lazareth; Legends Magazine; Lucid; Martin Engler; MG Motor; Microlino; Pininfarina S.p.A.; Race World; Renault; Shenzer; Silence; Swiss Racing Lab; Touring Club Suisse; Totem Automobili.  Auto Speed Date: Car of The Year, appuntamento a Milano con le finaliste  Il calendario con incontri ed eventi  La kermesse si aprir&agrave; ufficialmente luned&igrave; 26 febbraio, con la giornata dedicata alla stampa. In tale data avr&agrave; luogo anche la cerimonia di premiazione dell&#39;Auto dell&#39;Anno 2024 (clicca qui per prenotare un test drive con una delle finaliste). Marted&igrave; 27 sar&agrave; invece il VIP Day, in cui ci sar&agrave; la possibilit&agrave; di accedere anticipatamente all&#39;esposizione, assistere alle cerimonia d&#39;apertura e partecipare a eventi e masterclass. Infine da mercoled&igrave; 28 fino a domenica 3 marzo il Salone sar&agrave; aperto normalmente al pubblico.  &ldquo;Il GIMS 2024 rappresenta un modo totalmente nuovo di fare un salone dell&#39;automobile &ndash; ha spiegato Sandro Mesquita, CEO del Salone Internazionale dell&#39;Automobile di Ginevra &ndash; &Egrave; pi&ugrave; focalizzato e collaborativo che mai con ciascuno degli espositori, andando ad offrire qualcosa di unico al visitatore. Parliamo di esperienze immersive su misura, della possibilit&agrave; di ascoltare e condividere le opinioni e la visione della mobilit&agrave; del futuro da parte di alcuni leader del settore, oltre che ammirare le anteprime mondiali che i visitatori si aspettano dal Salone Internazionale dell&#39;Automobile di Ginevra&rdquo; ha concluso Mesquita.  &ldquo;Il Salone Internazionale dell&#39;Automobile di Ginevra &egrave; tornato. Siamo lieti di poter accogliere nuovamente I costruttori ed i visitatori al Palexpo, con un format innovativo. Abbracciamo un percorso di ricostruzione dinamica e imprenditoriale, e l&#39;ambizione &egrave; quella di far crescere l&rsquo;evento di anno in anno&rdquo; ha aggiunto invece Alexandre de Senarclens, Presidente della Fondazione Comitato Permanente del Salone Internationale dell&rsquo;Automobile di Ginevra.  L&#39;impegno degli organizzatori comunque non &egrave; per&ograve; concentrato sulla sola edizione 2024 del GIMS: l&#39;obiettivo &egrave; quello di far tornare il Salone di Ginevra un appuntamento fisso, ampliandolo con il suo &ldquo;spin-off&rdquo; in Qatar. La prima edizione della kermesse a Doha, nel 2023, &egrave; stata un successo con oltre 180mila visitatori, al punto da spingere gli organizzatori a confermare l&#39;evento con cadenza biennale. La prossima edizione del Salone a Doha sar&agrave; nel quarto trimestre 2025, in corrispondenza con il GP di Formula 1 del Qatar, mentre le date del GIMS 2025 di Ginevra saranno comunicate al termine di questa edizione.   Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell&#39;anno 2024! 

Dopo una lunga attesa torna finalmente il motor show svizzero: nuovo format e aree tematiche per coinvolgere i visitatori. Si parte luned&igrave; 26 febbraio

Salone di Ginevra, si riparte con il nuovo format: le novit&agrave;

Quando si parla di automobili Pininfarina si fa riferimento a modelli di estremo pregio le cui carrozzerie sono realizzate dalla nota fabbrica italiana di Battista Farina e suo fratello Giovanni Farina. Pininfarina Classiche, la divisione dedicata alla certificazione di originalit&agrave; di questi esemplari, ha annunciato l&#39;arrivo di un attestato di originalit&agrave; che attesta l&#39;appartenenza di determinati modelli alla prestigiosa firma.&nbsp;    La fabbrica che produceva Ferrari Testarossa ora &egrave; un museo abbandonato  Come richiedere il certificato  Il programma Pininfarina Classiche mira a catalogare l&#39;archivio storico Pininfarina attraverso un progetto durato due anni, anche grazie all&#39;aiuto di un&nbsp;software informatico sviluppato in collaborazione con l&#39;Universit&agrave; degli Studi di Torino. I risultati hanno svelato pi&ugrave; di 50 modelli &quot;importanti&quot; di diverse case automobilistiche, oltre 700mila auto catalogate e oltre 20mila documenti storici.  Inizialmente, Pininfarina Classiche offre certificazioni per modelli come l&#39;Alfa Romeo Spider (dal 1966 al 1993), la Fiat 124 Spider (dal 1966 al 1982) e le Pininfarina Spider Europa e Volumex (dal 1982 al 1985), ma l&#39;elenco &egrave; destinato a crescere. Per coloro che possiedono un veicolo firmato Pininfarina l&#39;accesso a questa certificazione pu&ograve; essere richiesta tramite mail e in pochi giorni, si potr&agrave; ricevere il certificato autenticato. Per i modelli citati il costo &egrave; di 400 euro per gli esemplari prodotti prima del 1980, 300 euro per quelli prodotti dopo il 1980.    NAMX Huv: V8 a idrogeno, no fuell cell e design Pininfarina   Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell&#39;anno 2024! 

Con Pininfarina Classiche sono stati catalogati i diversi esemplari esistenti al mondo, con la nuova possibilit&agrave; ai proprietari degli esemplari di ottenere un attestato

Pininfarina, ora si pu&ograve; richiedere il certificato di autenticit&agrave;

        Pininfarina, probabilmente il nome pi&ugrave; celebre nel campo del design automobilistico, ha appena annunciato il lancio di "Pininfarina Classiche". Si tratta di un programma di certificazione, dedicato alle vetture classiche e di rilevanza storica disegnate e prodotte negli stabilimenti dell&rsquo;azienda torinese. Pensato per preservare e valorizzare il ricchissimo patrimonio storico e industriale di Pininfarina nel mondo automotive, l&rsquo;iniziativa &egrave; frutto di due anni di lavoro di catalogazione da parte del marchio. Pininfarina Classiche, lunga vita alle auto d&rsquo;epoca Come anticipato, il programma "Pininfarina Classiche" certifica ufficialmente le auto storiche &ndash; incluse le "youngtimer", termine che identifica vetture tra i 20 e i 30/35 anni di et&agrave; &ndash; realizzate da Pininfarina durante i quasi 100 anni di attivit&agrave;. Grazie all&rsquo;utilizzo di un avanzato software di gestione degli archivi, sviluppato dal dipartimento Studi Storici dell&rsquo;Universit&agrave; di Torino, l&rsquo;azienda &egrave; in grado di offrire ogni tipo di informazione relativa al veicolo.  Tramite il numero di telaio, dettagli come mercato di destinazione, colore originale, finiture degli interni e codici motore e carrozzeria possono essere facilmente individuati all&rsquo;interno dell&rsquo;incredibile archivio storico Pininfarina. Questo include oltre 50 modelli di ogni epoca, con relative documentazioni ufficiali, tra cui bozzetti e schede tecniche dettagliate. Come richiedere la certificazione Gi&agrave; disponibile, "Pininfarina Classiche" rilascer&agrave; inizialmente certificazioni per alcuni modelli selezionati, tra cui l'iconica Alfa Romeo Spider (Duetto) prodotta dal 1966 al 1993. Ovviamente, il servizio includer&agrave; in futuro moltissime altre case auto e relativi modelli. Come usufruirne? Molto semplice: basta inviare una e-mail all&rsquo;indirizzo classiche@pininfarina.it con numero di telaio del veicolo &ndash; oltre al pagamento di una cifra che va dai 300 ai 400 euro - per ricevere documentazione e certificato ufficiale.&nbsp; Collezionisti intelligenti: auto storiche (ed economiche) su cui puntare       

Il programma dell'azienda torinese, attingendo dal prezioso archivio storico, rilascia ora un certificato che valorizza le proprie auto d'epoca&nbsp;

Pininfarina Classiche certifica ufficialmente le vetture storiche

        Serie speciali e non solo, Lancia Y10, Y e Ypsilon in quasi quattro decadi sono diventate le pi&ugrave; amate dalle italiani per svariati motivi. E in diversi momenti hanno segnato momenti importanti per il Marchio e anche la storia industriale del paese. Mai ordinaria Sempre fascinosa, l'ammiraglia tascabile ha stuzzicato la fantasia di molti, &egrave; piaciuta a molti VIP, e offerto novit&agrave; che poi hanno fatto tendenza.  Nelle prossime pagine vi proponiamo cinque curiosit&agrave; che la rendono unica nella storia dell'automobile.  Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell'anno 2024! Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Lancia Ypsilon nuove e usate &nbsp; 1 - Raffinata e avanti sui tempi: quando nessuno parlava di Cx Curatissima l&rsquo;aerodinamica per una utilitaria. Y10 esibisce un Cx di 0,31, formidabile per l&rsquo;epoca. La forma a cuneo la distingue subito da tutte le altre piccole, con cofano e parabrezza molto inclinati.  Anche la coda tronca &egrave; un particolare originale, col portellone sempre di colore nero satinato, incernierato 10 cm all'interno del tetto, per consentire una migliore accessibilit&agrave; al bagagliaio. Avanti sui tempi per molti aspetti, sena dubbio Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Lancia Ypsilon nuove e usate &nbsp; 2 &ndash; No Pininfarina, no Giugiaro, ok Centro Stile Fiat I primi progetti di design furono affidati anche a Pininfarina, Italdesign di Giorgetto Giugiaro, oltre che al Centro Stile Fiat, con i primi bozzetti risalenti addirittura al 1980. Trionf&ograve; la proposta di casa, opera di Antonio Piovano.  Davvero un'ammiraglia in miniatura con caratteristiche di stile e contenuti inedite per un'utilitaria dell'epoca, segni di quello spirito anticipatore che accompagner&agrave; sempre le serie della piccola Lancia. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Lancia Ypsilon nuove e usate &nbsp; 3 - L'ultimo modello prodotto a Desio e a Termini Imerese La Y10 &egrave; l&rsquo;ultimo modello prodotto dal Marchio Autobianchi. Nel 1992, con la chiusura dello storico stabilimento di Desio s&rsquo;&egrave; chiusa un&rsquo;epoca.  Corsi e ricorsi, una Lancia Y il 23 novembre del 2011 &egrave; stata l&rsquo;ultima vettura prodotta nello stabilimento di Termini Imerese. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Lancia Ypsilon nuove e usate &nbsp; 4 &ndash; La Highlander Il logo Lancia &egrave; stato rinnovato recentemente, ma anche il precedente, quello del 2007, negli ultimi 10 anni, dall&rsquo;uscita di produzione di Delta e delle Thema e della Voyager di origine Chysler, &egrave; stato portato solo dalla attuale Lancia Ypsilon.  Ultimo alfiere del passato, sar&agrave; la prima a portare su strada il nuovo stemma, seguita nel 2026 dalla ammiraglia Gamma e nel 2028 dalla Delta. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Lancia Ypsilon nuove e usate &nbsp; 5 - &nbsp;Madrine sempre speciali Lancia Y10, Y e Ypsilon hanno avuto una carrella di testimonial femminili di grande livello. Quali Eva Herzigova, Milly Carlucci, Amanda Sandrelli, Eleonora Brigliadori, Elisabetta Gardini, Barbara De Rossi, Maria Teresa Ruta, Alessandra Martines, Kasia Smutniak e ora Cristiana Capotondi.  Nei decenni ha sempre confermato un eccezionale feeling con il gentil sesso. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Lancia Ypsilon nuove e usate       

Sin dall'esordio ha presentato caratteristiche uniche e anche segnato alcuni momenti importanti della storia del Paese

Lancia Ypsilon, 5 curiosità della più amata dalle italiane

        Terza partecipazione al CES e secondo modello destinato alla produzione in serie, per Togg. Realt&agrave; tutta turca, dopo il debutto sul mercato interno del suv T10X, al CES 2024 ecco l'interpretazione su linee fastback di un'elettrica di segmento D. L'obiettivo dichiarato &egrave; di esordire entro fine anno sul mercato tedesco, cominciando dall'offerta del suv. Altri fronti di espansione saranno il mercato francese, quelli italiano, svedese e olandese. Mancano tempistiche precise, c'&egrave; per&ograve; un'ambizione: arrivare entro il 2032 a contare sulle strade europee 1 milione di auto a marchio Togg. Dimensioni da media e stile sobrio Nel design della Togg T10F c'&egrave; un tocco di Pininfarina, per un'auto dalla linea fastback e complessivamente sobria nella proposta di stile sviluppata su un passo di 2,89 metri. Nessun volo pindarico, piuttosto soluzioni che &egrave; facile ricollegare ad altre proposte gi&agrave; sul mercato.  Autonomia di marcia e Adas La tecnica elettrica vede tre proposte a trazione posteriore o quattro ruote motrici. Le due Togg T10F a trazione posteriore sviluppano 215 cavalli e dichiarano un'autonomia di 350 e 600 km, rispettivamente con batteria da 52 e 88 kWh. Taglia quest'ultima abbinata alla proposta quattro ruote motrici, da 430 cavalli e con un'autonomia dichiarata in 530 km. L'architettura elettrica dichiara una potenza massima di ricarica di 180 kW in CC, mentre il caricatore di bordo &egrave; da 22 kW. Come per il suv, la start-up turca sottolinea i contenuti hi-tech, a partire dallo sviluppo dei servizi a bordo e dell'infotainment. Sul fronte degli Adas, il Livello 2 &egrave; potenziato da una funzione in stile traffic jam, ribattezzata Rush Hour Pilot. Si tratta di una guida autonoma entro basse velocit&agrave;, 15 km/h, che permette all'auto di seguire il procedere in coda e a patto che davanti ci sia un'altra auto.  I prezzi del Suv Togg Al cambio attuale, la gamma Togg parte da circa 45 mila euro per il modello suv T10X nella configurazione due ruote motrici. Oltre 57 mila euro per la variante Long Range a due motori elettrici.       

Sar&agrave; con il suv che il marchio turco ha in programma di debuttare sul mercato tedesco. A seguire anche l'intenzione di arrivare in Italia. La T10F &egrave; una berlina elettrica di segmento D

Togg al CES debutta la berlina elettrica, il 2024 vedrà l'arrivo in Europa

        Le storie di auto abbandonate sono tante quanti i giorni dell&rsquo;anno, anzi forme anche di pi&ugrave;. Di recente abbiamo raccontato la Lamborghini Urus distrutta nel deserto (che conferma la citt&agrave; di Dubai come il cimitero delle supercar), oppure il garage segreto di Nissan Skyline. In questi giorni, invece, sta facendo parlare la condizione di una vecchia fabbrica in cui venivano prodotte Ferrari Testarossa (e non solo). Siamo a San Giorgio Canavese (in provincia di Torino), dove lo stabilimento Pininfarina &egrave; stato chiuso nel 2011 e gli youtuber del canale Forgotten Buildings che l&rsquo;hanno visitato si sono trovati di fronte uno spettacolo abbastanza sconvolgente.  Desolazione e abbandono Lo stabilimento, aperto nel 1986, &egrave; stato completamente abbandonato dopo la chiusura, e ora appare pi&ugrave; desolante e tetro che mai. Sebbene la fabbrica non sia messa poi cos&igrave; male (i vari macchinari non sembrano essere danneggiati), lo stesso non si pu&ograve; dire degli uffici dell&rsquo;impianto, vandalizzati, e della sala mensa, con graffiti alle pareti e sedie distrutte. E poi c&rsquo;&egrave; la pista un tempo adibita alle prove, proprio accanto allo stabilimento, e che oggi &egrave; ricoperta di erba e piante. Compratori in vista? Neppure l&rsquo;ombra. Eppure ci sono dei gioiellini a quattro ruote davvero incredibili! Sporca, rovinata e abbandonata: questa Porsche 944 rivive dopo 15 anni!       

Lo stabilimento Pininfarina, chiuso nel 2011, a San Giorgio Canavese, in provincia di Torino, &egrave; diventato un cimitero fantasma di gioielli a quattro ruote

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